Rinorrea - La Stanza del Sale Carpiano

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(Kahlil Gibran)


...patologie dell'apparato respiratorio...
  
RINORREA, NASO CHE COLA

La rinorrea è una secrezione che fluisce dal naso, o da un seno paranasale, verso l'esterno o verso la gola. Comunemente indicata come “naso che cola”, la rinorrea può essere di natura allergica, infettiva o irritativa.
La rinorrea è un sintomo tipico del raffreddore: inizialmente le secrezioni nasali sono acquose e chiare, poi diventano dense, biancastre o giallastre. Per la presenza di questo muco, il naso tende a chiudersi.  
La rinorrea acquosa può essere conseguenza di un'allergia; solitamente legata ad una rinite allergica e per questo si manifesta anche con starnuti, prurito, lacrimazione e arrossamento congiuntivale.
Nella sinusite la congestione nasale e l'ostruzione sono spesso associate a dolore a livello dei seni paranasali, secrezione acquosa o mucopurulenta spesso monolaterale, anosmia, febbre e cefalea.  
Il gocciolamento retronasale acquoso ricorrente e il pallore della mucosa nasale, invece, si riscontrano per effetto della rinite vasomotoria.  
La rinorrea, inoltre, può derivare dalla presenza di polipi, tumori e corpi estranei, e dall'uso eccessivo di decongestionanti nasali.  


NASO CHIUSO

Il naso chiuso è un problema assai comune, dovuto, nella maggior parte dei casi, a infezioni virali delle alte vie respiratorie o a reazioni allergiche. In entrambi questi casi, la congestione nasale è espressione di un processo infiammatorio a carico della mucosa nasale, la quale si gonfia, riducendo o impedendo la normale respirazione. Per comprendere quale tra le possibili cause è responsabile del naso chiuso, è necessario correlare tale sintomo ad eventuali altre manifestazioni concomitanti. Ad esempio, febbre e dolore facciale sono sintomi caratteristici della sinusite, mentre la congestione nasale associata a mal di gola, malessere, febbre e tosse indica la presenza di un'infezione virale delle vie respiratorie.  
Spesso, il naso chiuso può presentarsi insieme alla rinorrea (naso che cola) e, a scopo diagnostico, è importante stabilire la natura dell'eventuale secrezione associata (es. acquosa, mucosa, purulenta o ematica). Se la congestione nasale è ricorrente o cronica e si manifesta con sintomi come lacrimazione e prurito agli occhi probabilmente si è in presenza di una reazione allergica, dunque si deve determinare quali siano i potenziali allergeni scatenanti. Anche certe anomalie anatomiche, per esempio la deviazione del setto nasale, l'ingrossamento delle adenoidi e la poliposi nasale possono causare un'ostruzione cronica del naso. Altra possibile causa del naso chiuso è l'iperutilizzo di decongestionanti, che creano una congestione persistente e un progressivo peggioramento quando gli effetti del farmaco svaniscono. Anche l'aria secca, il fumo di sigaretta e la presenza di un corpo estraneo (in particolare nei bambini) possono causare congestione nasale.


CACCOLE

Le caccole sono il prodotto dell'essiccazione delle secrezioni nasali che, inizialmente fluide, si rapprendono all'interno delle cavità del naso.  
Di solito, queste crosticine di muco secco sono di piccole dimensioni e la loro consistenza può variare da filamentosa a friabile, in funzione del grado di idratazione.
Le caccole derivano dal muco prodotto dalle ghiandole mucipare che si trovano all'interno delle cavità nasali; la loro principale funzione consiste nel liberare il naso dagli inquinanti.
Le membrane che rivestono l'interno del naso, infatti, producono costantemente un muco viscoso, che mantiene il giusto grado di umidità delle mucose e favorisce la rimozione della polvere e degli agenti patogeni dall'aria inspirata.
La produzione del muco è continua: normalmente, la maggior parte di questa secrezione viene fatta confluire, per azione delle ciglia di cui sono dotate le pareti della cavità nasale, fino alla faringe, dove può essere ingerita e distrutta dagli acidi dello stomaco.
Tuttavia, non tutto il muco rimane così fluido da essere spostato agevolmente dalle ciglia: se questo perde la sua quota di acqua prima di completare il suo normale flusso resta nel naso, si secca, aderisce alle narici e determina la formazione delle caccole.
Le crosticine di muco secco si riscontrano prevalentemente quando si è colpiti da un'affezione delle prime vie respiratorie (raffreddore), oppure quando si vive in un clima secco e si viene a contatto con agenti esterni irritanti.  
Quando, a causa del freddo o delle irritazioni, il corretto ciclo di smaltimento del muco viene ostacolato, i batteri o i virus presenti nelle prime vie respiratorie possono dare origine a infezioni. Il muco interessato dall'attacco e dalla conseguente risposta infiammatoria si trasforma in catarro e si accumula nelle cavità nasali, ostruendole. Si verificano così sintomi, quali “naso chiuso” o tosse grassa.  
Se il muco è presente nel vestibolo nasale in quantità maggiori rispetto alla norma e si trova vicino all'apertura delle narici, l'umidità intrinseca di questo materiale diminuisce per l'azione dell'aria esterna e più probabilmente si rapprenderà, dando origine alle caccole.
Oltre a mantenere umida la cavità nasale, il muco ha la funzione primaria di proteggere le vie respiratorie. Essendo molto viscosa, infatti, questa secrezione intrappola gli agenti esterni (tra cui irritanti, allergeni e microrganismi patogeni, come batteri, funghi e virus), evitando che questi vengano inalati. A volte, inoltre, nel muco si possono conglomerare polveri di vario tipo presenti nell'aria respirata.
Le caccole risultano, quindi, dalla disidratazione del muco e la loro funzione principale consiste nel liberare le cavità nasali dagli inquinanti.
Un eccesso di caccole o un cambiamento del loro aspetto (consistenza e colore) può indicare la presenza di varie condizioni.
Un'aumentata produzione di caccole si riscontra più frequentemente in corso di infezione delle alte vie respiratorie (es. raffreddore, influenza ecc.), reazioni allergiche o contatto con agenti irritanti (polvere, fumo, pulviscolo atmosferico o pollini). Altre cause possibili sono il clima molto secco, l'ambiente a bassa umidità, l'inquinamento atmosferico, il riscaldamento eccessivo e l'aria condizionata.
La formazione del muco nasale secco si può riscontrare anche in caso di sinusite, rinite vasomotoria e problemi ai turbinati.
Le croste di muco secco possono essere causate anche da malattie sistemiche, come la sindrome di Sjögren, e da alcuni farmaci, in particolare quale effetto collaterale dell'abuso di decongestionanti nasali ed antistaminici.
Anche il colore delle caccole può aiutare a capirne l'origine: Grigio scuro se si soggiorna o si lavora in ambienti particolarmente inquinati; Giallo-verdastro se ci sono in corso infezioni, per l'aumentata concentrazione di secrezioni e di globuli bianchi, come ad esempio il raffreddore e la sinusite; Rossastro-bruno quando contengono piccole quantità di sangue, in quanto i vasi sanguigni nelle membrane mucose delle narici sono superficiali e possono rompersi con facilità, soprattutto in corso di infiammazioni o quando si soffia energicamente il naso.

Quando si presentano sintomi come la congestione nasale o la rinorrea i trattamenti nella grotta di sale, agendo con azione mucolitica e antinfiammatoria, aiutano a disinfiammare, alleviare le irritazioni e ripulire il tratto respiratorio superiore facilitando l'espulsione del muco.
In caso ci sia anche forte presenza di caccole oltre a fluidifcare il muco è possibile ricorrere anche all'irrigazione delle fosse nasali per rirpistinarne l'equilibrio.
Fluidificando il muco e irrigando le cavità nasali se ne aiuta la rimozione ostacolando così la colonizzazione da parte di agenti patogeni, aiutando quindi a prevenire otiti medie, riniti, sinusiti e faringiti, soprattutto nei bambini.
l'Halo-trattamento, nei soggetti che presentano sintomi stagionali legati alle patologie a carico dell'apparato respiratorio, può aiutare a risolverne le cause e, nella maggior parte dei casi, evitare di arrivare all'assunzione di farmaci da banco a cui molto spesso si ricorre troppo facilmente non valutandone adeguatamente le conseguenze.
Molto spesso con poche sedute (da tre a cinque) eseguite in modo ravvicinato si ottengono già ottimi risultati.

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I trattamenti in stanza del sale non vanno considerati come sostitutivi di terapia farmacologica prescritta dal medico e la situazione di ognuno va valutata singolarmente.
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